Iniziamo a parlare di Acquerello. Come dice la parola stessa si tratta di una tecnica pittorica che unisce il pigmento all’acqua. In particolare, l’acquarello, che adesso troviamo in commercio, è composto da pigmenti colorati più o meno fini, da un legante, la gomma arabica, che poi viene disciolto nell‘acqua. In alcuni casi possono essere aggiunti altri elementi quali per esempio il miele o il fiele di bue per dare un effetto di maggior o minor lucentezza.
Questi aspetti possono determinare la qualità del materiale che stiamo scegliendo e che vedremo ed approfondiremo nella lezione dedicata ai materiali per l’acquerello.
Gli aspetti fondamentali da sapere nel momento in cui iniziamo a lavorare con questa tecnica sono gli effetti di trasparenza e di velatura che riesce a ricreare. Questo comporta che si dovrà scegliere di lavorare con un colore più chiaro prima passare alle tonalità più scure oppure che, aggiungendo strati di colore, questo si potrà intensificare. Il segno tracciato con il pennello, resterà visibile anche nel successivo strato di colore, cosa che in altre tecniche, come l’acrilico o l’olio, non succede.
Un’altra particolarità da tenere bene in considerazione durante il lavoro con l’acquerello, consiste nel fatto che il colore cambia da bagnato ad asciutto. L’acquerello perdendo il suo elemento vitale, cioè l’acqua, si spegne. Ne risulterà una tonalità finale meno intensa e leggermente più scura.
Una piccola curiosità: lo sapevi che tra tutte le tecniche pittoriche l’acquarello è l’unico che dà il nome agli artisti che lo utilizzano. Avete mai sentito parlare di Acrilisti, o di Olisti? Invece degli Acquarellisti? sì. Quanti sono gli stili personali ed interpretativi che possiamo trovare grazie questa tecnica pittorica!
Passiamo ora alla prossima lezione dove vedremo come l’Acquerello si è evoluto attraverso la storia.